Dalle Marche l’invito a partecipare a una tre giorni di dibattiti per aggiornarsi reciprocamente e prepararsi alle due manifestazioni di venerdì 11 e sabato 12 ottobre.
Sulla Rivista Malamente trovate una non più così scontata sintesi di cosa stia a rappresentare il G7 ed in particolare di cosa tratteranno i delegati dei grandi monopoli ad Ancona, per poi spiegare da che spinta e con quali intenti si sta costruendo da qualche mese una Rete NO G7.
Vogliamo riportarne qui alcuni paragrafi cruciali:
Ogni società ha i suoi rituali politici. La nostra non fa eccezione. Nel 1975 attorno a un grande tavolo fiorito, in una sala regale del castello di Rambouillet in Francia, sotto le luci dei riflettori e l’obiettivo delle telecamere ancora analogiche, si riunirono i capi di stato e di governo di sei paesi. Erano le prime nazioni industrializzate del mondo, tutte potenze coloniali e sorprendentemente ne faceva parte anche l’Italia. L’idea pare sia stata dei presidenti di Francia e Germania, per provare a mettere una pezza su una delle più importanti crisi del capitalismo occidentale dopo il boom degli anni Cinquanta e Sessanta: austerità economica, crisi petrolifera, giovani che non ne vogliono più sapere di lavorare.
Se vogliamo vederla dalla parte dei capitalisti possiamo parlare di ristrutturazione o rivoluzione neo-liberale: si era infatti negli anni in cui la prospettiva di innovazione socialista di Allende in Cile era stata sconfitta con argomentazioni di piombo e in Europa la lunga ondata di rivolta giovanile del Sessantotto stava combattendo anche con le armi in pugno ma si avviava sulla sua parabola discendente.
…
Il riduzionismo biomedico e tecnocratico si è affermato in tempi di crisi sanitaria acuta, ma oggi comporta il rischio di un accesso selettivo all’assistenza sanitaria. Per garantire una salute per tutti e ridurre in modo sostenibile le disuguaglianze sanitarie all’interno dei paesi e tra di essi, sono necessarie politiche coerenti di salute per tutti. La salute globale deve innanzitutto perseguire l’applicazione del diritto universale alla salute e contribuire al superamento delle disuguaglianze globali. Non ci sembra questa la strada intrapresa dalla nostra piccola regione e dal nostro paese in mano agli eredi di Berlusconi e Mussolini.
…
Gli attivisti e le attiviste marchigiane hanno organizzato una Rete di azione contro il G7 Salute e una campagna Not on my body, lanciata dai Centri sociali delle Marche. Entrambe le iniziative hanno deciso di costruire un’agenda comune aperta ai contributi dalle reti nazionali interessate al tema della salute. L’obiettivo è quello di gettare in faccia ai ministri e al loro staff di esperti le contraddizioni globali che emergono dai bisogni di salute locali.
La città si prepara ad accogliere esperti, attivisti e manifestanti da tutta Italia. Si affronta il “controvertice” con la consapevolezza che alle spalle c’è un’epoca di mobilitazioni che non potrà tornare uguale a sé stessa, e che la situazione attuale a livello di partecipazione è senza dubbio difficile. Si stanno organizzando conferenze di critica e piattaforme di lavoratori e cittadini in difesa della sanità pubblica. (…) Si svolgerà il Festival a tutta salute uno spazio di incontro, apprendimento e lotta aperto alla partecipazione di singoli e gruppi che ha l’obiettivo di produrre iniziative contro il vertice e creare nuove connessioni. (…) La prima street parade che si è svolta a giugno 2023 ad Ancona ha provato a comunicare ai partecipanti alcuni preziosi concetti di base: che le sostanze vanno affrontate anzitutto con l’informazione e la consapevolezza, e che la depenalizzazione può stimolare le capacità di autodifesa e autoregolazione della società togliendo spazio agli imprenditori della violenza e della paura, alla criminalità e alla polizia che vivono in una perversa simbiosi. Questo è il senso del collegamento di una street parade annunciata in contemporanea alla fine del vertice del G7, per il 12 ottobre. L’iniziativa vuole raccontare, superando gli stereotipi e la paura imposte dalla narrazione criminalizzante della destra, il desiderio di festa, di liberazione e di legalizzazione contro gli imprenditori e della repressione.
L’appuntamento di ottobre ad Ancona rappresenta quindi una doppia scommessa e opportunità. Da un lato sporcare se non addirittura rompere l’incanto della vetrina del governo regionale a guida Fratelli d’Italia su un tema di grande importanza per tutto il paese come la salute pubblica. Dall’altro fare esercizio di mobilitazione, di relazione, di lotta per mantenere vivi i canali di comunicazione, le capacità, la creatività di vivere la città e i territori come spazi da cui trarre forza e ispirazione per percorsi di cambiamento radicale.