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(Just one moment)

Don’t Stop The Beat!: dai nostri occhi. 15y Cronik – Mende, Francia (IT/FR)

In questi tempi di repressione e accanimento contro il mondo dei free party, si potrebbe pensare a prima vista che la comunità tekno italiana si sia disgregata e dispersa. Eppure, abbiamo dimostrato che non è così. Palese è l’idea che giustifica  la forza del movimento e di quanto sia sentito il bisogno di ballare. 
Guardando le ultime feste, è chiaro che siano così sentite da far convergere migliaia di persone.
 
Sono passati circa 6 anni dall’ultimo Don’t stop the beat. Per questa ultima edizione, ci siamo ritrovatx, per circa 3 giorni, in un altopiano vicino Mende, in Occitania, in più di 10mila raverz da tutta Europa, di cui ovviamente, considerate le tribe coinvolte, in gran parte italianx. Quasi a voler dimostrare che, indipendentemente dai km da percorrere, dal clima avverso, dalle provocazioni delle forze dell’ordine, c’è ancora un’intera comunità che aspetta e vuole trovare, sempre nuove occasioni per riunirsi e battere insieme i piedi sotto al soundsystem. 
Nulla è scontato, eppure anche questa è stata sicuramente una prova della vitalità del movimento e dell’importanza che i free party hanno per tuttx noi. 
 
Noi di Smash Repression abbiamo partecipato montando uno stand, di fianco all’area rdr allestita da Axess, portando i nostri contenuti: abbiamo parlato tanto, molto e spesso della situazione che stiamo vivendo in Italia, creando nuove connessioni, pensando e ragionando collettivamente su come stare in festa, su come autogestirci ma, sopratutto su come resistere e combattere la repressione, che è sempre più pressante. 
Abbiamo collaborato con Axess, per organizzare un dispositivo di riduzione dei rischi, offrendo materiale rdr, acqua e supporto a chi ne avesse bisogno, garantendo la nostra presenza fino alla fine del free.
Per noi è stata un’occasione importante, ci siamo ritrovati dopo tanto tempo con gran parte della comunità tekno italiana, per guardarci nuovamente in faccia e ballare insieme, ma soprattutto per fare rete tra noi e i raverz d’oltralpe, che già alla Plànete Zero avevano mostrato un grande interesse e una grande solidarietà verso la comunità dei free party italiani. 
 
Sull’organizzazione e la gestione della festa pensiamo che ogni crew coinvolta abbia dato il suo contributo. Sappiamo quanto sia complesso gestire numeri del genere, peraltro con un clima in più momenti ostile. 
Vogliamo ringraziare tutte le tribe e chiunque abbia contribuito all’organizzazione e alla gestione della festa, per lo sforzo fatto, per essersi impegnatx a risolvere collettivamente gli inevitabili problemi e per aver lasciato il posto pulito, secondo i principi di cura e autogestione fondamentali agli spazi liberati
Ringraziamo ancora Axess, che ha garantito la propria presenza fino alla domenica mattina e ci ha lasciato il materiale necessario a tutelarci fino alla fine della festa.
Sono stati giorni importanti, pesanti, emotivi, stupendi e hanno dato sicuramente una nuova spinta al movimento, permettendo di far ballare ancora una volta tutta la comunità. 
 
Purtroppo, anche stavolta l’infame dispositivo repressivo che da sempre viene dispiegato contro il mondo dei free party, con le sue becere pratiche di accanimento nei confronti delle tribe e dex raverz, non ha mancato di farsi sentire, nonostante le iniziali provocazioni della Gendarmerie si fossero rivelate inutili: quando siamo arrivatx sullo spot infatti, qualche zelante gendarme ha inscenato un ridicolo tentativo di impedire l’allestimento del sound, prontamente respinto da tutta la collettività, che in questo modo ha ribadito ancora una volta il nostro diritto di liberare e autogestire spazi e dare vita a feste libere, lontane, anzi lontanissime, dall’industria capitalizzata del divertimento. La situazione che stiamo vivendo non ha assopito la determinazione di creare attraverso la festa spazi di libertà.
Nella notte tra il 10 e l’11 giugno invece, dopo che tutti i sound sono stati spenti (circa all’una di notte), mentre qualche tribe rimaneva sullo spot per riportarlo allo stato naturale, due camion carichi di attrezzature sono usciti della festa. Di questi, uno è stato fermato dalle forze dell’ordine, che dopo aver interrogato alcunx membri delle crew, hanno sequestrato il mezzo portandolo in un deposito, e con esso tutta l’attrezzatura all’interno. Abusando del loro ruolo da padronx di potere, con violenza, non hanno avuto il minimo rispetto verso materiale e crew. 
 
Come Smash Repression, in quanto realtà nata per far fronte alla repressione del movimento free tekno, siamo convintx che la migliore arma in questi casi sia sempre la solidarietà e la radicalità delle lotte, per cui non possiamo non esprimere il nostro supporto verso chi viene ingiustamente punito per un atto legittimo e necessario. La repressione non ci stupisce e la rabbia si rinnova ad ogni sequestro e ad ogni denuncia.
Per questo, convintx della legittimità e dell’importanza del movimento free tekno, pensiamo che l’unica risposta, a questi tempi di becera e ingiustificata repressione, sia quella di continuare a creare nuovi spazi liberi e il più possibile safe, ritrovandoci sotto muri di casse sempre più grossi e potenti e difendendo, come abbiamo sempre fatto, i nostri spazi e le nostre idee.
 
Full support to Cronik – Oppression – Swamp – DWC – Torpedo – Loco Tribe – SNTK – VVF – CRVB — 03 — ITAT —
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En ces temps de repression et d’acharnement contre le monde de la free, on pourrait penser à première vue que la communauté tekno Italienne s’est désintégré et dispersé. Or, nous avons montré que ce n’est pas le cas. Elle est claire l’idée qui justifie la force du mouvement, évident est aussi le besoin de danser… On peut s’en rendre compte en regardant les dernières fêtes libres qui ont vu converger des milliers d’Italiens.

Environ 6 ans sont passés depuis la dernière Don’t stop the beat, pour cette dernière édition on s’est retrouvés, pendant environ 3 jours, sur un champ d’éoliennes près de Mende,en Lozère, plus de 10000 teufeurs de toute l’Europe, principalement italiens,comme les sound system qui ont organisé la teuf.
Comme pour démontrer que, malgré les nombreux kilomètres, le clima et les provocations des forces de l’ordre, Il y a encore une grande communauté qui n’attend que de se réunir et taper du pied devant les sound systems.
Rien n’est donné, mais cela montre que le mouvement est encore vivant, et a quel point il est important pour nous tous.

Nous avons participé en tant que Smash Repression, on a monté un stand a côté de l’espace de RDR organisé par Axess, en ramenant nos contenus: nous avons beaucoup parlé,a beaucoup de personnes de la situation en Italie, en créant des connexions, en réfléchissant collectivement sur comment vivre nos teufs, sur comment nous autogérés, mais surtout sur comment résister et lutter contre une repression toujours plus pressante.
Nous avons collaboré avec Axess,pour réaliser un dispositif de réduction des risques, en distribuant du matériel de RDR, de l’eau et du support pour ceux qui en avaient besoin, en assurant notre présence jusqu’à la fin de la free.
Pour nous ça a été une occasion importante, on s’est retrouvé avec une grande partie de la scène tekno italienne, pour nous revoir,pour redanser ensemble,mais surtout pour creer du lien entre nous italiens et la communauté tekno française,qui elle, déjà a la Planète Zéro avait montré grand intérêt et beaucoup de solidarité a la situation italienne.

Sur l’organisation et la gestion de la fête nous pensons que chaque crew a contribué, nous savons à quel point il est compliqué de gérer des numéros du genre, en plus avec un climat par moment très difficile.
Nous tenons à remercier toutes les tribes et toutes les personnes qui ont contribué à l’organisation de la fête, pour les efforts qui ont été faits, pour s’être organisés pour essayer de résoudre tous les problèmes qui se sont présentés, et pour avoir laissé le spot propre malgré quelques dégradations aux éoliennes.
On remercie Axess qui ont été présents jusqu’au dimanche matin et nous ont laissé le matériel nécessaire pour qu’on puisse en distribuer jusqu’à la fin de la free.
Ça a été des jours importants, émouvants et qui ont donné nouvelle force au mouvement, en permettant de faire danser encore une fois toute la communauté.

Malheureusement, cette fois aussi l’infâme dispositif répressif qu’on connait bien a été déployé contre la free party, avec ses pratiques d’acharnement envers les orgas et le public.
Les provocations initiales de la gendarmerie se sont révélés inutiles: en effet a notre arrivée sur le spot quelques gendarmes ont ridiculement essayé de bloquer le montage de sound system. Tentative qui a bien évidemment été repoussé par les teufeurs sur place, qui ont encore une fois montré notre légitimité à libérer des espaces,les autogérés en créant des fêtes libres, qui n’ont rien a voir avec l’industrie capitalisé du divertissement.
La situation que nous sommes entrain de vivre n’a pas vaincu notre volonté de créer des espaces de liberté a travers la fête.

Cependant, dans la nuit entre le 10 et le 11 Juin, après que le sound system ait arrêté de tourner environ a 1 heure du matin, pendant que quelques crew restait sur le spot pour le nettoyer, deux camions remplis de matériel sortaient de la fête, un de ces deux a été arrêté par la gendarmerie qui après avoir interrogé les personnes présentes dans le véhicule, ont décidé de tout saisir en ramenant le camion dans un dépôt, en abusant de leur rôle de patrons du pouvoir, avec violence,ils n’ont montré aucun respect envers le matériel et les personnes.

Nous,Smash Repression, en tant que collectif créé pour affronter la répression du mouvement free tekno, nous sommes convaincus que la meilleure arme pour affronter cela soit la solidarité et la radicalisation des luttes, on ne peut que exprimer notre support envers ceux qui viennent injustement puni pour un acte légitime et nécessaire.

La repression nous étonne pas ,la rage se renouvelle a chaque plainte, a chaque saisie.
Pour cela,convaincus de la légitimité et de l’importance du mouvement free tekno , nous croyons que la seule réponse possible a cette injustifié repression soit continuer a créer plus d’espaces libres, en essayant de les rendres toujours plus safe, en nous retrouvons devant des murs de caissons toujours plus grands, toujours plus puissants, en défendant comme on l’a toujours fait, nos espaces et nos idées.

Full support to :
Cronik—Torpedo—Swamp—Opression—DWC—Loco Tribe—SNTK— VVF—CRVB—03— ITAT