Riprendiamo, da Agenzia X
(in uscita il 13/06/25)
Bisogna sporcarsi le mani per superare lo scarto.
Dopo il Witchtek di Modena, il decreto antirave rende i free party punibili con il carcere. Improvvisamente la scena tekno si trova a fare i conti con una realtà sempre più distopica e opprimente. Per sopravvivere al deserto creato dalla repressione deve pensare a nuove strategie. Ma come resistere al controllo e all’iper-sorveglianza? Come organizzare la prossima occupazione in cassa dritta? E dove? La nascita di Smash Repression, una rete nazionale che riunisce alcune crew organizzando street parade, è la prima risposta.
Incognita K spiega e accompagna questo difficile passaggio attraverso una ragnatela di saggi e testimonianze in cui si mischiano cospirazioni psichiche alterate e lucide analisi sociali, un testo critico che si pone dei quesiti su come evitare l’onda di demenza diffusa che si sta abbattendo sul nostro presente.
Storie individuali e collettive per leggere le convulsioni di un movimento che da sempre si contrappone all’individualismo con l’unico muro che non divide, quello di casse. Nella guerriglia artistica e musicale coagulano rivendicazioni, amori, dolori, dubbi, rabbie, sogni lisergici e piaceri sintetici. La politica si intreccia al godimento in una danza p/ossessiva dando vita a pianeti stroboscopici che oscillano tra neotribalismo e postumano, capaci di custodire ancora quella che forse è l’ultima utopia concreta rimasta.
Incognita K è tutto questo e molto altro. Ciò che esplode nel libro è il suo stesso enigma che attende di essere scoperto e partecipato.
Il volume è arricchito da un ampio apparato iconografico che include fotografie, flyer e manifesti.
Prefazione di Rote Zora
Lettering di copertina di Perso