Comunicato “Free Spring” (Trentino)

Riceviamo e diffondiamo:

COMUNICATO POST-EVENTO

Questo comunicato vuole riportare i fatti accaduti all’evento FreeSpring tenutosi in zona Comano in Trentino il 2 Maggio 2025.

Tutto quello che segue è stato scritto collettivamente integrando le testimonianze raccolte di chi ha vissuto in prima persona gli spiacevoli avvenimenti che hanno bloccato violentemente lo svolgimento della festa, ma che racconta anche della bellezza che si stava man mano creando e delle misure precauzionali e di sicurezza che a livello collettivo sono state adottate per far sì che il tutto si svolgesse pacificamente nel massimo rispetto possibile per le comunità circostanti e l’ambiente.
Il comunicato vuole inoltre essere una risposta a molti degli articoli che sono usciti fino ad ora, in contrasto netto con la realtà dei fatti, comprovabile dagli stessi video che collettivamente sono stati raccolti e che ora sono in fase di montaggio per assicurarsi che vengano pubblicati nel completo rispetto della privacy.

Collettivamente crediamo che queste informazioni debbano essere diffuse perché tutti possano sapere quel che veramente è successo al FreeSpring.

Chiunque abbia idee, voglia connettersi e aiutarci in qualche modo o supportarci con un benefit, ci contatti a: freespring@hacari.com

Tutta questa violenza da parte dello Stato non può e non deve più essere accettata.

RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Venerdì 2 Maggio 2025, ore 14:30
C’erano circa 250 persone e la festa stava procedendo bene, il clima era sereno e lo spazio pulito. La prima camionetta arriva. Verso le 15:00 ci è stato chiesto dalle forze dell’ordine di smontare il tendone da circo e l’impianto audio e far uscire entrambi con i mezzi, mentre il resto dei partecipanti poteva rimanere fino all’indomani.
L’intento era chiaramente quello di sequestrare tutto. Ci hanno dato un ultimatum di un’ora informandoci d’aver in mano la denuncia del proprietario/affittuario del terreno e che un evento sportivo, il Bike Festival, sarebbe passato per di lì il giorno seguente.

In una situazione di tensione abbiamo impiegato più o meno un’ora e mezza a riferire loro la nostra intenzione di collaborare e lasciare il passaggio libero per il Bike Fest spostando una decina di veicoli, come da loro richiesto. Questi ultimi sono stati fatti spostare da dove erano parcheggiati, ovvero da un pezzo di prato sopra la strada, nessuno dei partecipanti aveva parcheggiato il veicolo lungo la strada dato che la zona parcheggio sottostante era grandissima, chiara e ben delimitata.
Qualche istante dopo sono scesi verso di noi una quarantina di guardie in tenuta antisommossa con elmetto, manganelli, scudi e qualche maschera antigas.

Tra di noi c’erano anche turisti, bambini, anziani e animali, e abbiamo riferito più volte la nostra volontà per una collaborazione pacifica.
Con tanto di intimidazioni, minacce e ricatti, le forze dell’ordine c’hanno comunicato che se non avessimo iniziato a smontare subito il tendone e l’impianto audio avrebbero iniziato a prenderli con la forza.
La nostra richiesta a questo punto è stata quella che una volta smontato impianto e tendone loro si sarebbero ritirati garantendo l’uscita di tutti il giorno successivo, in quanto nessuno se la sentiva di guidare.

Dopo qualche ora, finito di smontare il tendone, il bar e la cucina, abbiamo iniziato a smontare il palco, le installazioni artistiche e infine l’impianto audio. Con l’arrivo del buio la situazione ha continuato a scaldarsi e un camion dei vigili del fuoco è arrivato. Illuminati da quest’ultimo, una quarantina di guardie armate hanno iniziato ad avanzare bruscamente senza comunicare nulla, direzionati verso la zona dove si trovava l’impianto audio già smontato. Hanno iniziato a spingere i partecipanti contro le impalcature del bar, manganellando persone disarmante che all’inizio non hanno opposto resistenza, creando una situazione di panico. Iniziano gli scontri. Da alcuni video si vedono chiaramente le guardie menare con scudi e manganelli prima ancora che venisse opposta alcun tipo di resistenza da parte dei presenti.

Mentre picchiavano alcuni partecipanti e sparavano gas lacrimogeni, le forze dell’ordine hanno sfruttato la situazione caotica per rubare un furgone vuoto, supponendo che ci fosse l’impianto audio all’interno, lanciandosi con rapide manovre al buio tra il fumo e le persone. Nel frattempo sono state violentemente sequestrate tre persone. Sotto una pioggia di lacrimogeni durata una trentina di minuti, sparando anche ad altezza uomo, le guardie hanno cominciato ad allontanarsi dalla zona, seguendo il furgone rubato. Nel frattempo è stata chiamata un’ambulanza, a cui inizialmente è stato impedito di scendere e dare soccorso. Dopo alcuni momenti sono scesi nuovamente in tenuta antisommossa alla ricerca di un manganello perduto.

Quando i lacrimogeni si sono dispersi i partecipanti alla festa si sono riuniti in stato di shock per capire come gestire la situazione. Nel mentre le guardie hanno rilasciato le persone che avevano preso e si è deciso di provare a parlare con loro. Durante l’assemblea è stato stabilito di uscire verso il mezzogiorno, il giorno dopo, ovvero Sabato 3 Maggio, attendendo la fine della gara di bici. Dopo aver comunicato alla polizia questa decisione si sono ritirati, lasciando il furgone rubato parcheggiato sulla strada, senza chiavi e documenti del veicolo.

I partecipanti scioccati, confusi e feriti hanno presidiato tutta la notte con la paura del ritorno delle guardie.
La mattina del 3 maggio il posto è stato ripulito e sgomberato, la gara di bici non è stata compromessa.

ESTRATTI DALLE TESTIMONIANZE DI ALCUNI PARTECIPANTI:

“Il fine settimana dell’1 Maggio ha visto l’organizzazione di un evento nella zona di Comano terme in trentino, che si è distinto per il suo approccio pacifico e rispettoso nei confronti della natura. Già all’arrivo, è stata dimostrata una notevole attenzione alle questioni ambientali, sono stati distribuiti sacchetti per la raccolta dei rifiuti e illustrate le aspettative riguardo al comportamento dei partecipanti. L’obiettivo era chiaro: vivere un’esperienza di condivisione e divertimento sotto l’insegna della musica, sapendosi comportare con rispetto.
L’organizzazione dell’evento ha superato le aspettative, con aree dedicate a parcheggi, tende, camper, cucine e ristoro. La remota ubicazione, lontana dai centri abitati, ha garantito il rispetto per la tranquillità della comunità locale. Il passaggio di veicoli diretti verso il bosco costituiva l’unico segno di vita di un evento che stava procedendo nel migliore dei modi.”

“Siamo stati improvvisamente aggrediti dalle forze dell’ordine, una marea di lacrimogeni addosso tanto che la mia ragazza, che aveva già problemi respiratori, faceva fatica a respirare ed è dovuta salire in macchina. Abbiamo dovuto anche prestare soccorso ad un’altra ragazza che a causa della confusione totale era spaesata e non trovava più il suo gruppo, dandole riparo e dell’acqua per sciacquarsi gli occhi dai lacrimogeni.
Questa situazione è stata messa in atto nonostante ci fossero cani e bambini piccoli alla festa.”

“Durante il processo di smontaggio il maresciallo (o un’altra testa delle forze dell’ordine) è voluto scendere a controllare che stessimo facendo quanto deciso. Non bastava, è sceso di nuovo con tutto il gruppo di forze dell’ordine armate di manganelli, fumogeni e lacrimogeni. Ci hanno accerchiati e condotti verso la zona del sound system. A quel punto un poliziotto ha spintonato i ragazzi con sempre più veemenza fomentando i suoi colleghi alla violenza. Da quello che ho percepito non vedevano l’ora di sfogarsi su di noi e da li è partito lo scontro. Noi non abbiamo iniziato nulla di fisico. Loro si sono scontrati contro di noi spingendoci. Questo è molto importante.
Il resto è continuato con violenza fino a quando non ci hanno bombardato con lacrimogeni e fumogeni per circa mezz’ora dalla zona del sound e poi hanno fatto una pausa. In questa pausa si sono spostati verso la strada in alto che costeggiava il campo e alcuni di noi hanno cercato di avvicinarsi per parlare civilmente da esseri umani e sono stati catturati, malmenati e caricati in macchina (ad una ragazzo hanno praticamente strappato il piercing dall’orecchio). La gente piangeva, si cercava in continuazione, i bambini erano impauriti… e non contenti hanno continuato a bombardarci con lacrimogeni e fumogeni colpendo anche le nostre auto – senza un vero motivo, perché nessuno era li, sembrava lo facessero solo per vandalizzarle. Sembrava una situazione di guerra perché non avevamo via di scampo.”

“Durante lo scontro, un poliziotto salito sul furgone con carico il presunto sound system, lo accende e parte in mezzo a gente spaventata che scappava in mezzo ad una cortina di fumo che impediva la vista oltre il metro rischiando di investire molti partecipanti.”

“La squadra dei carabinieri inizia ad avanzare dalle camionette verso di noi. Eravamo in 3: il mio compagno, il mio cane ed io.. loro erano 8/10. Appena sono stati abbastanza vicini hanno iniziato a picchiare sull’auto coi manganelli chiedendo documenti e non ricordo che altro; sono uscita con le mani alzate e di nuovo due scudi mi hanno schiacciata contro la portiera e premuta lì. A nulla è servito dire che ero lì per mettere al sicuro il mio cane.
Presi i nostri dati ci hanno fatto spostare verso le camionette.”

FREE SPRING – MANIFESTO – Il testo sottostante è stato consegnato ai partecipanti all’arrivo.

Ai giorni d’oggi il mondo sta subendo drastici cambiamenti, la nostra società è stata messa in ginocchio dall’infima e brutale arma capitalista e politica che non fa altro che schiacciare e distruggere pesantemente ogni legame che abbiamo con la nostra natura. Tutto è governato dalle leggi del mercato, dal potere e dalla fama, che ci spingono verso uno sfrenato consumismo, alla costante corsa all’oro e ad un individualismo 4
che vede anche le più belle menti delle nostre generazioni, stremare e diventare automi, cedere agli schemi e perciò alla macchina di morte del dover lavorare per qualcosa a caso, tanto per tirarsi su degli spiccioli per pagarsi un buco di posto dove potersi riposare o finalmente sfogare la propria rabbia sorta dopo aver realizzato d’aver ceduto, d’aver abbandonato il sogno di una vita piena, vera e appagante.

Stiamo inoltrando la chiamata alle anime che ancora credono in un Mondo Nuovo fatto di comunità e di reti che vedono nell’autogestione una speranza per far nascere nuove idee, per darci la forza e resistere e tuttə assieme buttare giù le basi dove poter costruire questo sogno.

Con questo evento vogliamo portare alla luce varie tematiche e punti di riflessione quali:

– La responsabilizzazione collettiva: tuttə abbiamo la responsabilità di prendersi cura dellə altrə, del posto, dell’attrezzatura e della natura;

– La partecipazione attiva: vuol dire non arrivare lì senza aver letto tutti i comunicati e aspettarsi che tutto sia pronto. Quindi darsi da fare, portare da casa cibo e acqua da lasciare al punto raccolta viveri comuni, sporcarsi le mani e aiutare dove serve, aiutare a cucinare e a servire i pasti, con l’immondizia, ai parcheggi ecc..;

– Ritornare allo spirito free-party: integrando molti contenuti, collaborando con collettivi e progetti che spingono verso la stessa direzione anche se con altri tipi di musica/arte, potendo così sperimentare sul campo nuove idee di evento, rendendolo dinamico e “variopinto”, direzionandoci verso la creazione di microclimi, ovvero di spazi con vibes diverse.

– La riduzione dei rischi: cioè sentiamo la necessità di aver tra noi dei collettivi specializzati nell’informazione e nella sensibilizzazione all’uso di sostanze.

– Questione abusi e interazione tra corpi: ovvero di far sì che l’ambiente che andrà a crearsi sia il più sicuro possibile e protetto da eventuali scene di abuso, partendo dalla consapevolezza che siamo tuttə responsabili per far si che non accada nulla di spiacevole. Suggeriamo comunque che ci sia prima sempre un consenso esplicito nel caso si voglia andare oltre alla parola con una persona che non si conosce.

– Sperimentare nuovi metodi di comunicazione esterna: stiamo sperimentando nuove forme di comunicazione, questa volta abbiamo scelto di creare una storia, una narrazione! Trovate e unite tutte le sue parti!

FREE SPRING ne sarà la prova, il Mondo Nuovo è alle porte e assieme a voi lo costruiremo.

Quellə che la storia non ricorderà, ma che il presente non scorderà

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