Anche le città di Palermo e Messina si mobilitano contro il ddl Sicurezza 1660.
Palermo Venerdì 25 ottobre, alle ore 17:30 concentramento corteo a Piazza Sant’Antonino (Stazione Centrale)
Messina Sabato 26 ottobre, alle ore 17:00 concentramento corteo in Largo Seggiola.
Il DDL Sicurezza è un provvedimento normativo che ha la finalità di colpire tutte le pratiche di lotta che in questi anni sono state utilizzate dai movimenti in difesa dell’ambiente, contro le Grandi Opere, per i diritti sociali e civili, per il diritto alla casa.
Terrorismo della parola, 7 anni di carcere per occupazione abitativa, revoca della cittadinanza a seguito di condanne, 4 anni di carcere per resistenza passiva, criminalizzazione del dissenso, 20 anni di carcere per chi protesta contro le Grandi Opere, impossibilità di acquistare una Sim senza permesso di soggiorno. Ecco alcune delle norme presenti nel nuovo DDL sicurezza, norme che istituzionalizzano nuovi reati e aumentano le misure repressive per chi protesta.
Il ddl 1660, infatti, rappresenta il tentativo da parte dello Stato di rimuovere il conflitto, e finanche il semplice dissenso, dalle dinamiche sociali. Con l’approvazione della nuova norma sarà il corpo stesso delle persone ad essere considerato un’arma e ciò consentirà di inasprire fortemente le pene per chi intende resistere alla devastazione dei territori e al processo di impoverimento ormai generalizzato.
Si nega, di fatto, la possibilità di esercitare il diritto di decidere per gli abitanti dei territori, per le lavoratrici e lavoratori, per le studentesse e gli studenti in lotta, per tutte le persone migranti.
Il ddl Sicurezza, a Palermo e a Messina – ma in tutta la Sicilia – assume una particolare rilevanza. Una criminalizzazione delle lotte che da anni si portano avanti: dal diritto alla casa alle lotte contro la guerra, dalle battaglie per i diritti delle persone migranti fino alla lotta contro la costruzione del ponte sullo Stretto. Contro tutto questo vengono minacciati anni di carcere e imponenti pene pecuniarie.
Il tentativo è quello di mettere a tacere la voce degli abitanti, l’intento è terrorizzare la comunità. Per questo motivo venerdì 25 ottobre scenderemo in piazza a Palermo e sabato 26 ottobre a Messina contro questo disegno di legge e al fianco delle popolazioni oppresse dalle guerre coloniali, per dire NO al genocidio e all’occupazione della Palestina, per reclamare la libertà di lottare!
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