Comunicato dellx organizzatorx dei 30 Anni di Techno + (Francia, 7-11 Maggio)

 

Riprendendo il comunicato tradotto in italiano, ribadiamo la solidarietà a chi ha avuto qualche forma di ripercussione dopo aver attraversato e animato le giornate di festa per il trentennale Techno Plus.

Rien n’ârrete un peuple qui danse!

 

Dal 7 all’11 maggio 2025, nel comune di Montvalent, nel dipartimento del Lot, si è tenuto una festa. L’evento ha attirato circa 12.000 persone al suo apice.

Il raduno è stato organizzato per ringraziare Techno+, un’organizzazione senza scopo di lucro (ai sensi della legge del 1901) dedicata alla riduzione dei rischi nell’ambiente festivo, che lavora da 30 anni per migliorare la salute e il benessere dei frequentatori delle feste e che si batte per il diritto a un’informazione obiettiva sui rischi associati alle nostre pratiche.

Oltre a rendere omaggio a Techno+, questo evento ha voluto essere impegnato e inclusivo, basato sui valori dell’aiuto reciproco, della condivisione, del rispetto e della tolleranza. Femminismo, difesa dei diritti LGBTQ+, antirazzismo e antifascismo sono al centro delle nostre battaglie e dei messaggi che vogliamo trasmettere ax partecipanti.

Il festival è stato organizzato raggungendo standard invidiabili a quelli dei festival legali, con un programma di riduzione del danno gestito da diverse associazioni provenienti da tutta Europa, uno stand di primo soccorso per aiutare i partecipanti in difficoltà, la presenza di un’associazione femminista anti-SGBV, la gestione del parcheggio da parte di volontari, operatori di prossimità in tutto il sito giorno e notte, acqua gratuita su tutti i palchi, turni dei volontari, una linea rossa riservata ai servizi di emergenza, gestione dei rifiuti, ecc. Tutte queste misure si riflettono nella relazione sanitaria del festival, che è molto positiva. Abbiamo persino dovuto fornire cibo e acqua al personale della Protezione Civile, inviato in missione e poi abbandonato sul posto dalla prefettura di Lot. Sono stati inviati dei mediatori per garantire i rapporti tra le autorità (forze dell’ordine, prefettura, municipio, ecc.) e gli organizzatori, nel chiaro interesse dei residenti e dei partecipanti.

Tuttavia, fin dall’inizio, la prefettura si è rifiutata di avviare un dialogo, preferendo invece schierare un numero sproporzionato di agenti di polizia, che ci ha messo automaticamente in una posizione di scontro. Anche se siamo abituati a venir vistx con sospetto in occasione di eventi di tipo rave-party, in genere riusciamo a comunicare in modo intelligente con i servizi statali durante le feste. In questo caso, invece di dialogare, la prefettura ha optato per una grave violazione della sicurezza, costringendo i partecipanti a parcheggiare lontano dalla zona della festa, su strade inadeguate e sinonimo di insicurezza.

Questo atteggiamento è stato confermato per tutto il fine settimana, fino all’evacuazione delle persone che stavano ripulendo il sito prima ancora che potesse essere completato. Tanto per ricordare: era stata presa l’iniziativa di pagare i cassoni e decine di persone sono rimaste fino a giovedì per ripulire il sito e rimuovere i rifiuti. Perché la prefettura impedisce la pulizia? È una questione mediatica? O semplicemente la volontà di fare un torto al festival, probabilmente con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica verso un’immagine negativa dell’evento.

I “danni mostruosi” e le “coltivazioni devastate” sono infatti un riflesso completamente inverso dell’utilizzo di un sito incolto, inadatto alla coltivazione a causa del terreno sterile e dell’invecchiamento delle recinzioni e degli accessi.

Quando le persone che trasportavano le attrezzature tecniche sono partite, è stato raggiunto un accordo tra la polizia sul posto e i mediatori riguardo ai veicoli e alla quantità di attrezzature che sarebbero state sequestrate. Questo non si è rivelato altro che un’esca per massimizzare il sequestro delle attrezzature presenti, in particolare quelle che non erano state notate dai vostri agenti o dai civili e dai droni che hanno sorvolato i tecnici che caricavano i veicoli giorno e notte quando l’evento era finito.

Uno dei mediatori è stato tenuto in custodia dalla polizia per quasi 48 ore e poi portato davanti a un giudice per essere immediatamente processato.

Condanniamo con fermezza questa politica che, lungi dall’offrire un ambiente sereno e responsabile, porta a una sempre maggiore segretezza e scontro, e può sfociare nella violenza da parte della polizia e dei partecipanti, esausti e tesi.

Diamo il nostro pieno sostegno a tutti i volontari che stanno subendo la repressione a seguito di questa festa!

Ribadiamo la nostra opposizione a tutte le forme di dominio, discriminazione e oppressione, qualunque sia la loro forma o manifestazione. E nonostante i tentativi di estinguere la nostra cultura, radicata in Francia da 33 anni, proclamiamo a gran voce la nostra determinazione a continuare la lotta per l’esistenza di free party!

 

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