TAZ DI NUOVO SOTTO ATTACCO: LACRIMOGENI AD UNA TAZ IN TRENTINO
– 8 poliziotti feriti, la protesta dei sindacati
– 🔊 FREESPRING TRENTINO – REPRESSIONE FALLITA –
🔂1-2 Maggio, Val Lomasona (TN) – Gli organizzatori decidono di spegnere la musica e smontare il sound nel pomeriggio di venerdì 2 maggio, al secondo giorno di festa su quattro previsti. La decisione viene presa con l’arrivo degli sbirri, per evitare lo scontro.
Ma a festa già finita, con solo accampamenti e mezzi rimasti sul posto, scatta l’assedio. Reparti antisommossa chiudono l’unica via di fuga, alzano la tensione e infine attaccano. La risposta della gente è pronta, collettiva e determinata. Gli sbirri indietreggiano subito, incapaci di gestire la situazione.
E allora piovono lacrimogeni. Per oltre 15 minuti, la valle viene avvolta da fumo tossico, provocando panico e dolore. Ma non riescono a sfondare: nessun sequestro, nessuno sgombero.
Nella notte, il sound “svanisce”.
Il giorno dopo, la carovana parte tranquilla, senza nessun intoppo.
E adesso? I media di regime celebrano i poliziotti feriti, fingendo che siano “salvatori dell’ambiente” dopo aver inquinato loro per primi! con gas, sirene e violenza. Erano presenti bambini e anziani ma di questo non se ne parla.🐷
Ignorano, mentono, ribaltano la realtà: qui, è lo Stato a generare il caos.
“Noi ballavamo. Loro hanno caricato”
✊ ONE FAMILY, ONE FIGHT
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“Ci vuole un pericolo concreto per la sicurezza pubblica – spiega ancora Canestrini – e questo spesso si cerca di raggiungere creando un grande intervento, come può essere il dispiegamento di un grosso numero di forze dell’ordine, che diventa funzionale alla contestazione del reato”.
su “Il Dolomiti” del 02/05/25
“Ciao a tuttə! Questo comunicato vuole riportare i fatti accaduti dal punto di vista dei partecipanti all’evento FreeSpring, supportato da testimonianze video e in netto contrasto con gli articoli dei giornali recentemente usciti.
La festa stava procedendo bene, il clima era sereno e lo spazio pulito. Alle 14.30 la prima camionetta arriva. Verso le 15 ci è stato chiesto di smontare il tendone da circo e l’impianto audio e far uscire entrambi con i mezzi, mentre il resto dei partecipanti poteva rimanere fino all’indomani. L’intento era chiaramente di sequestrare tutto. Ci hanno dato un ultimatum di un’ora informandoci d’aver in mano la denuncia del proprietario/affittuario del terreno e che il Bike Festival sarebbe passato in loco il giorno seguente.
In una situazione di tensione abbiamo impiegato più o meno un’ora e mezza a riferire loro le nostra intenzione a collaborare e lasciare il passaggio libero per il bike fest spostando tutti i veicoli, come da loro richiesto, sul prato della festa.
In poco tempo abbiamo spostato tutte le auto, e poco dopo sono scesi verso di noi in una quarantina di guardie in tenuta antisommossa con elmetto, manganelli, scudi e qualche maschera antigas. Tra di noi c’erano anche turisti, bambini, anziani e animali, e abbiamo riferito più volte la nostra volontà per una collaborazione pacifica. Con tanto di intimidazioni, minacce e ricatti le forze dell’ordine c’hanno comunicato che se non avessimo iniziato a smontare subito il tendone e l’impianto audio avrebbero iniziato a prenderli con la forza.
La nostra richiesta a questo punto è stata quella che una volta smontato tutto impianto e tendone loro si sarebbero ritirati garantendo l’uscita di tutti il giorno successivo.
Dopo qualche ora, finito di smontare il tendone abbiamo iniziato a smontare il palco. Con l’arrivo del buio la situazione ha continuato a scaldarsi e una camionetta dei vigili del fuoco è arrivata. Illuminati da quest’ultima 40 guardie armate sono avanzate senza comunicare nulla, spingendoci contro le impalcature del bar, manganellando persone disarmante creando una situazione di panico. Mentre ci picchiavano e sparavano gas lacrimogeni hanno rubato un furgone vuoto, supponendo che ci fosse l’impianto audio all’interno. Sfruttando la confusione hanno violentemente sequestrato tre persone. Sotto una pioggia di lacrimogeni durata una 30ina di minuti, sparando anche ad altezza uomo, hanno cominciato ad allontanarsi seguendo il furgone rubato.
Nel frattempo è stata chiamata un’ ambulanza, a cui inizialmente hanno impedito di scendere. Dopo alcuni momenti sono scesi nuovamente in tanti con gli scudi alla ricerca di un manganello perduto. Quando i lacrimogeni si sono dispersi i partecipanti alla festa si sono riuniti in stato di shock per capire come gestire la situazione. Nel mentre le guardie hanno rilasciato le persone che avevano preso e si è deciso di provare a parlare con loro. Durante la riunione si era stabilito di uscire alle 12 del giorno dopo, attendendo la fine della gara di bici. Dopo aver comunicato questa decisione si sono ritirati, lasciando il furgone rubato parcheggiato sulla strada, senza chiavi e libretto.
I partecipanti scioccati, confusi e feriti hanno presidiato tutta la notte con la paura del ritorno delle guardie. La mattine del 3 maggio abbiamo ripulito e sgomberato la zona senza creare disagi alla comunità o danni al posto.”