Diffondiamo il comunicato verso la Wish Parade dalla rete di Collettivi Uniti a Firenze. Il testo ci trova in sintonia sui punti analizzati e la necessità di riscatto che vi si esprime, come abbiamo sottolineato all’indomani della repressione della TAZ “Free Spring” e in continuità con lo spirito di molte street che continuano ad attraversare la penisola e non solo.
Rilanciamo pertanto l’invito a manifestare sonoramente a Firenze il 24 Maggio!
.. e a Roma la settimana seguente contro il DDL Sicurezza
WISH PARADE 2025 – Rivendicazioni politiche
PER SOSTITUIRE LE LEGGI DELLA REPRESSIONE FASCISTA E DEL PROFITTO CON UNA POLITICA DEL DESIDERIO.
Esprimiamo inoltre profonda solidarietà all3 partecipanti di FREE SPRING, la TAZ tenutasi in zona Comano in Trentino il 2 maggio 2025. Non è tollerabile che gruppi di persone responsabili, pacifiche e rispettose nei confronti della natura siano vittime di violente aggressioni con cariche e lacrimogeni da parte di guardie in tenuta antisommossa.
Contro questo governo neofascista, contro la criminalizzazione delle manifestazioni pacifiche e, più in generale del dissenso, saremo un’onda rumorosa.
Per la costruzione collettiva di uno spazio del possibile, orizzontale e condiviso, che rappresenti l’inizio di un’alternativa dal basso. Per immaginare e realizzare una società diversa. Per un universo più equo in cui nessun popolo è oppresso.
Per esprimere una decisa posizione antimilitarista. Per la delegittimazione delle politiche guerrafondaie previste dal piano “ReArm Europe”, e la soggezione agli interessi della NATO.
Per opporci con tutta la rabbia che abbiamo in corpo al g3n0c1d10 s10n1st4 del popolo palestinese, e alla sconcertante rievocazione n4z1st4 di una ‘soluzione finale’.
“Per questo, per altro, per tutto” – come ci hanno ricordato le lavoratrici e i lavoratori del Collettivo di fabbrica GKN – porteremo esattamente quello che ci dovrebbe essere per strada: LA VITA.
La rete di collettivi uniti Wish Parade annuncia La prossima street parade per le strade di Firenze il 24 maggio 2025. In un periodo storico fatto di guerre e totalitarismi, la manifestazione avrà luogo lungo un preciso solco della storia delle lotte civili e sociali: quella storia che ci racconta che la repressione è sempre stata in grado di risvegliare i più profondi desideri di Libertà.
Cosi è stato dopo il decreto Legge n. 162/2022 (il cosiddetto “anti-rave”),
convertito poi in legge (L. 192/2022), e la conseguente introduzione nel codice penale del nuovo articolo 633 bis; spontaneamente, infatti, è nato un movimento di opposizione alla repressione dei free party che in questi ultimi anni ha dato vita a numerose street parade in diverse città italiane, formando una costellazione di dimostrazioni rumorose di quanto tutt3 noi desideriamo poter continuare ad autodefinirci attraverso la condivisione di momenti liberamente accessibili, come collettività danzanti e comunità consapevoli.
Così sarà dopo il più recente decreto legge n. 48/2025 (il “decreto sicurezza”), frutto della conversione antidemocratica del disegno di legge sulla sicurezza (ddl 1236, ovvero lo sviluppo del ddl 1660): un testo che esalta il piano dispotico e la deviazione fascista del governo Meloni, un insieme di norme liberticide, concepite per reprimere le lotte ecologiste, operaie, sociali – oltre che le proteste nei CPR (centri di permanenza e rimpatrio, più simili a dei lager) e nelle carceri – e per vessare l3 immigrat3 più combattiv3.
Il primo assaggio di questo dispositivo autoritario lo si è visto il12 aprile, durante La manifestazione nazionale a Milano in solidarietà al popolo palestinese, e la mattina seguente, a Torino, alla fine della TAZ Mutazioni, quando 13 partecipanti delle manifestazioni sono stata caricate a freddo dalle forze dell’ordine. Condividiamo parte del comunicato diffuso successivamente dalla compagn3: <<Se lo Stato usa il pugno di ferro nelle piazze, durante le TAZ, sui luoghi di lavoro, a scuola, sui confini in cui muoiono migliaia di migranti allora forse è il momento di reagire».
E allora la rete di collettivi uniti Wish Parade animerà le strade e le piazze di Firenze per manifestare la propria reazione attraverso la prossima street parade. Un necessario atto di resistenza.
Oggi, in modo ancora più urgente dell’anno scorso, vogliamo danzare e sonorizzare la città per far sentire la nostra necessità di riprenderci gli spazi e il tempo, per poter progettare insieme un nuovo domani a misura di tutta Vogliamo avere l’autonomia di decidere come celebrare la nostra esistenza, ricordando che la festa, la cura e la consapevolezza sono un diritto di tutt3.
Lo faremo sotto il segno della convergenza intersezionale, abbracciando le lotte per la libertà dei popoli oppressi, contribuendo alla determinazione di una narrativa per La pace da contrapporre alla narrativa della guerra e del riarmo come strumenti di risoluzione delle controversie; denunciando la disumana complicità internazionale rispetto all’intollerabile genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza; rivendicando la libertà di protesta, la legittimità del dissenso, e la garanzia dei diritti fondamentali per le fasce vulnerabili della popolazione, come migranti e persone in condizioni di povertà.
La nostra effervescenza collettiva sarà dilagante e contagiosa.
Perché la street parade di quest’anno non sarà solo l’occasione di fare una festa, ma di impugnare la festa come strumento politico di costruzione di consapevolezze, reti, relazioni, progetti.
Per godere tutta insieme del diritto all’abitare oltre che della possibilità di aggregarci in spazi liberi e safer; per il rifinanziamento del progetto di riduzione del rischio Extreme, portato avanti sul territorio toscano dalla Cooperativa Sociale CAT, e il supporto concreto nei confronti di una delle rare esperienze capaci di garantire che nessuna venga esclusa dai servizi di salute o sociali di cui ha bisogno sulla base dell’uso di sostanze, di identità di genere, di orientamento sessuale o di situazione economica; per l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e ideologiche della nostra città, stimolando la realizzazione di un modello socio-culturale che risulti accessibile a tutt3 nel rispetto di una cornice transfemminista, antirazzista, anticolonialista e antifascista.
Inoltre durante la street parade di quest’anno potremo danzare intorno alla Venere Biomeccanica, risvegliata a seguito di una viva e inaspettata confluenza di stimoli, prospettive, esigenze ed energie: le energie dei collettivi dal basso che promuovono cultura e socialità in Toscana, le cui voci si sono riunite in un coro amplificato dalla rinnovata fertilità della Dea – arricchita dall’esperienza solidale presso il presidio del Collettivo di Fabbrica GKN – per reclamare l’assegnazione in autogestione di uno spazio dedicato alla creazione artistica condivisa e alla progettazione collettiva. Per la riappropriazione e l’autodeterminazione delle nostre vite, oltre l’alienazione del lavoro, oltre il senso di impotenza oppressiva di fronte alla guerra permanente, oltre la catastrofe ecologica.
Per un giorno e per una notte le nostre rivendicazioni dovranno essere così rumorose da non poter essere più ignorate. E nell’utopia autorigenerante di questo fragoroso unisono, saremo uno spirito comune, un corpo unico che vibra intorno ad una grande festa che, oltre a rappresentare un momento in cui tornare a vivere gli ambienti cittadini in modo autentico e spontaneo, sarà anche un’occasione di un rituale di liberazione. Un esercizio orizzontale di consenso e cura verso tutt3 noi per sostituire le leggi della repressione e del profitto con una politica del desiderio.